Terrorismo, aggiornamento: economia di guerra
Una cosa vorrei chiedere a tutti coloro che blaterano di “guerra” contro il terrorismo e di “scontro di civiltà”. Una sola. Almeno per ora mi accontenterei di una.
Perché non parlano mai di “economia di guerra” quando predicano le loro violenze?
Perché non dicono mai che -visto che tutti sappiamo che si dovrebbero tagliare i finanziamenti ai terroristi (ovvero agli Stati che finanziano il DAESH)- che dovremmo cominciare a consumare meno petrolio?
Perché nessuno dice che prima di tutto dovremmo cominciare ad usare meno l’auto? A spegnere molte luci?
Vogliamo la guerra, ma nessuno vuole doverne sopportare i costi.
Siamo proprio la “società dei consumi”.
Eppure, settantanni fa durante la Seconda Guerra Mondiale, anche negli stessi Stati Uniti non era affatto così….
L’ha ribloggato su i discutibilie ha commentato:
(approfittando pausa riflessione, prosegue qualche piccolo spunto dai blog degli autori)
Perché a pensare si fa fatica e soddisfa poco. Vuoi mettere quanto è più fico identificare il male e scagliarcisi contro?
Mi viene troppo in mente Jannacci “Quelli che”: quelli che vogliono entrare nelle SS ma non c’hanno il fisico, allora fanno i corsi di addestramento e muoiono tutti… purtroppo, quasi tutti.
Ecco, questi son proprio così
Già.