Adenauer, Mitterand, Bloomberg: i politici seri ed i no-TAV

Che c’azzecca l’ex Presidente francese François Mitterand coi “No TAV”?
A prima vista proprio niente, visto che -almeno per quanto a me noto- il progetto della TAV non ha alcuna coincidenza temporale col settennato del presidente socialista.

Mitterand ha altri meriti durante la sua presidenza… primo fra tutti, l’aver abolito la pena capitale in Francia.
Mumble, mumble, mumble [cervello di red in elaborazione] Mitterand dichiarò tale sua intenzione  la prima volta durante la campagna elettorale del 1981, eletto lo stesso anno, il neo-Presidente fece approvare dall’Assemblée Nationale nel mese di ottobre la legge che aboliva la pena di morte.
Dall’anno dell’abolizione sino al 1995 sono state presentate ben 27 proposte di legge per reintrodurre la pena capitale nella Republique. Non poche, no? In effetti, secondo la wikipedia francese sopra citata, la Francia è stato l’ultimo paese dell’Europa occidentale ad averla abolita. Ma il dato più importante è quello sull’opinione pubblica al momento dell’abolizione:

un sondage du Figaro publié le lendemain du vote de la loi d’abolition du 9 octobre 1981 indiquait que 63 % des Français étaient pour le maintien de la peine de mort. [fr.wikipedia]

63% della popolazione nazionale contrari ad una scelta politica del Presidente e del Parlamento!
Non è esattamente una percentuale di poco conto. Anzi, è una netta maggioranza della popolazione, ben oltre il 50%: se si fosse ri-votato il quel momento esatto forse Mitterand non sarebbe stato confermato Presidente!
Dovremmo quindi concludere che vi era uno scollamento, una divergenza anche abbastanza radicale (dato il tema e le percentuali) l’opinione pubblica e la politica del Governo? Direi decisamente di sì. Dovremmo concludere che il governo non era legittimato a prendere una simile decisione? No, francamente risponderei che una tale conclusione è immotivata, se non altro perchè Mitterand si era chiaramente espresso sul punto prima del voto e i francesi ne erano informati e coscienti.

Il tema è stato trattato a suo modo anche dal sindaco di New York Michael Bloomberg dichiarando che “è impossibile governare con twitter” per i costanti referndum si/no che lancia su ogni proposta politica condensati in 140 caratteri e nell’immediatezza, mentre le scelte politche vanno ponderate su tempi lunghi.

Ma torniamo a noi, ai “No TAV”: ho detto altre volte che a mio avviso la TAV è un’infrastruttura utile ed importante per il paese, una costruzione che merita di essere completata perchè ha risvolti strategici fondamentali. Ho detto altre volte che le posizioni dei Valsusini sono importanti e meritano di essere ascoltate. Qui voglio dire che la politica è una questione di tempi: solo il tempo dirà qual’era la scelta giusta.
Come disse Adenauer “In politica non si tratta di avere ragione, bensì di mantenerla”.
I media riportano tuttavia la costante (e legittima) opposizione alla TAV di molta parte della popolazione coinvolta nella Val di Susa.
Orbene, la storia che ho riportato sopra del Presidente Mitterand da, a mio avviso, un buon esempio del lavoro che deve svolgere un Governo: prendere decisioni politiche fondamentali per il futuro di un paese. Questo può avvenire anche contro parte dell’opinione pubblica, persino contro la maggioranza dell’opinione pubblica se il caso. Perchè le decisioni, coscienti ed informate, vanno prese.
Badate bene che ciò non implica in alcun modo che il Governo non debba rispondere ai cittadini, né che possa realizzare qualsiasi cosa ritenga opportuno: significa semplicemente che può prendere alcune decisioni ad essi sgradite ammettendo sempre che la sovranità appartiene al popolo, il quale ha facoltà in ogni momento di esercitarla anche modificando le decisioni prese dai governanti.
Ad esempio, votando un candidato che propone soluzioni alternative, oppure tramite un referendum abrogativo (perfetto l’esempio ancora recente dell’acqua).

Mitterand, per continuare l’esempio, è stato rieletto Presidente nel 1988.
E sondaggi del 1998 dimostrano che il 54% dei francesi è contrario alla pena di morte, tale percentuale incrementa nel 2006 (solo il 42% sono ora favorevoli alla pena capitale, contro il 44% di circa dieci anni prima).

Questa voce è stata pubblicata da redpoz.

7 thoughts on “Adenauer, Mitterand, Bloomberg: i politici seri ed i no-TAV

  1. Credo che le due questioni siano talmente diverse che diventa un pò azzardato fare dei paralleli. Resta sicuramente il dato di fondo – al di là di questo o quell’esempio – che governare significa prendere anche delle decisioni impopolari, altrimenti si seguirebbe soltanto il consenso dei più. Fatto saldo questo principio, poi ogni questione fa storia a sè, TAV inclusa.

  2. Governare significare prendere anche decisioni impopolari. Giustissimo.

    Purtroppo per almeno 40 anni, a furia di accontentare tutti, in Italia abbiamo solo creato un debito pubblico spaziale…

  3. ma guarda che quelli che si lamentano sono 4 gatti…con annessi infiltrati che della Valsusa san manco dell’esistenza..
    la maggioranza qui in Piemonte è tutta per la TAV…
    poi ci sta che qualcuno si lamenti, ma se lo facesse in modo civile e urbano sarebbe tutto ok…quassù si esagera, e non sono i valsusini, credimi…
    purtroppo per colpa dei soliti 4 deficienti mascherati, ne va dell’immagine di un’intera vallata…
    concordo con te sul fatto di decidere, anche se inizialmente la scelta può essere impopolare…

  4. @ bortocal: in effetti si pone sopratattutto una questione sul “campione” territoriale delle due analisi…

    @ RW: parallelismo? Io piuttosto direi un paragone adattato al caso, riconosco che le situazioni sono radicalmente diverse. Però l’esempio di Mitterand mi pareva talmente eloquente nelle sue scelte controcorrente che mi è parso giusto usarlo al nostro caso.

    @ luigi: sono convinto che siano una minoranza (anche se questo dipende dalla prospettiva- campione) che adottiamo. Tuttavia sono una minoranza cui è prestata grandissima attenzione mediatica (ad esempio, molto più che per i “No Dal Molin”).
    Io comunque non ho un giudizio negativo sui valsusini: hanno ragione a difendere la loro terra, ciò che non approvo (ma la mia approvazione conta poco) è la loro intransigenza…
    Non so quanti siano gli infiltrati, ma per quanto sia banale ribadisco che il supporto esterno non può che essere benvenuto, di certo non i provocatori!! (che ricordiamocelo, possono anche non essere no global ma agenti dello Stato…)

    A tutti: rearwindow ha sintetizzato magnificamente l’idea che intendevo esprimere. Per quanto spiaccia, governare significa scontentare qualcuno, pur nella convinzione che le scelte fatte oggi siano per il meglio di domani.
    Ciò non per zittire le voci contrarie, solo perchè alla fine di ogni discussione si deve arrivare ad una sintesi superiore ed agire.

  5. In Italia ci sono 300 opere pubbliche bloccate da questioni simil tav ( a proposito di sviluppo ed occupazione) con querelles che vanno avanti da decenni.Non nego che per ognuna di queste opere i contrari non oppugnino ragioni dignitose, ma so per certo che gran parte delle posizioni è fondata su opinioni che generano altre opinioni e che alla fine è l’emotività e non la coscienza a guidare le scelte ( la similitudine con la pena di morte in tal senso non è peregrina)
    Chi governa ha il dovere di fare le cose assumendosene le responsabilità.Sentiti tutti – e mi pare che in 20 anni altro non si sia fatto – bisogna agire.Qualsiasi cosa dicano i sondaggi.
    Delega non vuol dire che l’eletto chiami ogni mattina per sapere di che umore è l’elettore su un determinato spettro di proposte.Ne’ vivere in un eterna consultazione significa davvero essere in democrazia.

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